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L’olio d’oliva, elemento chiave della dieta mediterranea e simbolo della cultura italiana, si presenta in un caleidoscopio di varietà e sapori.

Ogni goccia racchiude un mondo di storia, tradizione e territorio, capace di impreziosire i piatti più semplici e di esaltare le ricette più elaborate. Ma come orientarsi tra i tipi di olio di oliva?

In questo articolo di Tenute Oliveto vi accompagniamo alla scopert in un viaggio alla scoperta dei principali tipi di olio d’oliva, svelando le loro caratteristiche e i segreti per sceglierli al meglio.

Extravergine di oliva: il re indiscusso

L’olio extravergine di oliva regna incontrastato nel panorama olivicolo, guadagnandosi il titolo di “oro liquido” per le sue eccellenti qualità.

Ottenuto dalla spremitura a freddo delle olive, conserva intatti i suoi preziosi nutrienti e vanta un gusto inimitabile, che spazia dal fruttato leggero al verde intenso, con note erbacee, speziate e talvolta piccanti.

L’extravergine è un vero tocco di salute e sapore, perfetto per condire a crude verdure, pesce, carni e formaggi, o per esaltare primi piatti e secondi elaborati.

Olio vergine di oliva: bontà versatile

L’olio vergine di oliva, anch’esso ottenuto da spremitura a freddo, rappresenta una valida alternativa all’extravergine.

Il suo gusto risulta più delicato e meno intenso, con un fruttato leggero e note che spaziano dal mandorlato al dolce.

L’olio vergine è perfetto per cotture a temperature non troppo elevate, come salti in padella, fritture delicate e preparazioni al forno.

Inoltre, è ideale per conservare sott’olio verdure e ortaggi, conferendo loro un sapore raffinato e un aroma inconfondibile.

Olio di oliva raffinato perfetto in cucina

L’olio di oliva raffinato nasce dalla raffinazione di oli vergini di oliva, un processo che ne elimina l’acidità e le impurità, rendendolo più stabile alle alte temperature.

Il suo gusto è neutro e delicato, adatto a fritture, cotture prolungate e preparazioni che richiedono un olio dal punto di fumo alto.

L’olio di oliva raffinato è pratico e versatile, ma è importante ricordare che, a causa del processo di raffinazione, perde parte delle sue proprietà nutritive rispetto all’olio extravergine e all’olio vergine.

Olio di sansa di oliva: il riciclo intelligente

L’olio di sansa di oliva, ottenuto dalla sansa, la residua pastosa derivante dalla spremitura delle olive, rappresenta un esempio di economia circolare applicata all’industria olearia.

Dopo un processo di raffinazione, l’olio di sansa di oliva si presenta con un colore giallo intenso e un gusto deciso, adatto a fritture, preparazioni saporite e usi industriali.

Anche in questo caso, è importante ricordare che l’olio di sansa di oliva ha perso gran parte delle sue proprietà nutritive rispetto all’olio extravergine e all’olio vergine.

Scegliere i tipi di olio giusto: una questione di gusto ed esigenze

La scelta del tipo di olio d’oliva più adatto dipende da diversi fattori, tra cui il gusto personale, le esigenze di utilizzo e il budget a disposizione.

L’extravergine di oliva rappresenta la scelta ideale per chi ricerca il massimo del gusto e delle proprietà nutritive, mentre l’olio vergine offre un buon compromesso tra qualità e prezzo.

L’olio di oliva raffinato è perfetto per le fritture e le cotture ad alte temperature, mentre l’olio di sansa di oliva trova impiego in preparazioni saporite e usi industriali.

Indipendentemente dal tipo di olio scelto, è fondamentale leggere attentamente l’etichetta per verificarne la provenienza, la qualità e le caratteristiche organolettiche.

Con un pizzico di attenzione e un gusto curioso, potrete scoprire il mondo dell’olio d’oliva in tutte le sue sfumature, arricchendo la vostra cucina e la vostra tavola con un ingrediente prezioso e ricco di sapore.

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